martedì 2 aprile 2013


IO QUESTO ANNO HO TRASCORSO LE VACANZE DI PASQUA QUI A VENTIMIGLIA
CON LA MAMMA. HO GIOCATTO CON IL TABLET E CON IL COMPUTER, HO GUARDATO ANCHE FRITZ WEPPER CHE PARLAVA IN TEDESCO. NELL’UOVO DI PASQUA HO TROVATO UNA FERRARI DI COLORE ROSSO ,DOPO LA PASQUA SIAMO RIENTRATI A SCUOLA TUTTI INSIEME. IL GIORNO CHE SONO RIENTRATO A SCUOLA  è VENUTO ANCHE UN BAMBINO CON SUA MAMMA PER  FARE L’ISCRIZIONE PER IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO.
 
  SEMIR GHERKHAN







ANNA ENGELHARDT



MARCO SOTGIA 1 M IPC M. POLO

Tema:come ho trascorso le mie vacanze di Pasqua 2013.

31/03/2013/
Le mie vacanze di pasqua le ho trascorse con la mia famiglia a Ventimiglia a casa di mia nonna e dove abbiamo mangiato agnello al forno e pasta al sugo nella seguente casa in via Aprosio pero io dato che faceva un pò di freddo alla messa io non sono andato poi ho trascorso il pomeriggio, ho fatto delle passeggiate con mia sorella  mio cognato e mio nipote,   poi abbiamo cenato a casa nostra.  
(entrata casa mia nonna)


1/04/2013
A pasquetta invece sono andato a casa   di amici di mia sorella a Bordighera alta dove abbiamo festeggiato e abbiamo fatto una grigliata mista di costolette di maiale e delle rostelle miste  e poi abbiamo mangiato il dolce e abbiamo giocato alla xbox a formula 1 2012  e a pes 2012.



giovedì 6 settembre 2012

un pensiero con cui iniziare un nuovo anno scolastico


UN PENSIERO CON CUI INIZIARE IL NUOVO ANNO SCOLASTICO
di Giancarlo Memmo

Immaginiamo solo per un attimo di essere in una democrazia, di essere in una repubblica e soprattutto in uno stato di diritto. Cosa avverrebbe?

Dunque, quando si sono insediati i tecnici, sobri, seri e preparati oltre che super partes:

1) si sarebbero scusati per gli errori docimologici contenuti nella preselettiva ds, dicendo chiaramente che questo non doveva accadere e che era intollerabile questa debacle soprattutto dopo la medesima situazione che si era manifestata con il passaggio di area del personale ATA e DSGA;
2) avrebbero annullato il concorso ds dall'origine e avrebbero chiesto tempo per riflettere su una procedura seria e decente, riattivando nel frattempo gli incarichi di presidenza;
3)avrebbero preso i capi dipartimento e dirigenti vari del MIUR, compreso "pensi a studiare" e li avrebbero "pensionati" (licenziati sarebbe scioccante) oppure li avrebbero parcheggiati a tempo indeterminato in una "commissione studi" come fece la Moratti;
4)avrebbero preso i vari sindacati e para-sindacati “ad opponendum” e li avrebbero convocati dicendo che il governo era contrario anche nella scuola al "conflitto di interessi" e quindi, vista la situazione, avrebbe studiato procedure che ne avrebbero impedito il ripresentarsi;
5) avrebbero preso gli "esperti" e gli avrebbero chiesto i danni per l'immagine, impedendogli di perpetuare le opinioni del tipo "dilettanti allo sbaraglio", magari, kafkianamente, mandandoli nella stessa commissione studio dei mega dirigenti di cui sopra.

L'elenco potrebbe continuare, contiene come è chiaro solo delle cose di "buon senso" e trasparenti,sicuramente legali e, come direbbe Bersani, sono istanze "civiche", dove la categoria del "civico" rappresenta l'eccellenza della "società civile".

E invece?
Invece l'andazzo è proseguito con:
a) l'Ergife e i test dei libroni per gli insegnanti distaccati all'estero;
b) l'invasione delle resistenze misurate in watt dei TFA con i riservati pagati ad ogni buon fine dai precari;
c) un ritmo incessantemente, nei test di ammissione universitari affondati nelle gelaterie romane specializzate in granite;
d) avvisaglie che preparano la strada alle prossime "scremature" dei concorsi a cattedra e alle probabili "asciugature" a rimorchio di eventi che non hanno più nemmeno il pudore di nascondere le vere finalità.

Già siamo in un paese dove non è facile avere giustizia, tuttavia quando capita che ci allontaniamo dai principi di "par condictio nell'errore", tutto viene bollato come "vizietto del ricorso".
Francamente anche solo per un cittadino, senza essere o essere stato insegnante ed educatore, è inaccettabile!

Ora abbiamo l'atto finale:dopo il principio della "continuità degli atti amministrativi" che ci aveva ricordato (nel passaggio di consegne) il governo precedente, abbiamo, direi logicamente, "la conservazione degli effetti di atti illegittimi", di cui le dichiarazioni politiche “lombarde” e “nazionali”, della Lega, del PDL e del PD sono l'espressione più interessante.
Tutto sommato non dovremmo sorprenderci più di tanto, perché dei test “a prescindere”,non possono che sfociare in graduatorie di merito “per definizione”, forse quasi evangeliche.

Diciamolo con le parole dell'uomo comune o se volete dell'uomo della strada: criticare le posizioni della Lega, del PDL e soprattutto del PD e degli esponenti vari, francamente la considero una perdita di tempo: non c'è nulla da spiegare perchè non c'è nulla da capire. 
Forse le graduatorie di "merito blindato" saranno l'ultimo lascito della "casta", perchè una speranza la dobbiamo avere: dobbiamo credere che la popolazione italiana, nella sua profondità elettorale, debba, voglia e possa..esprimere qualcosa di meglio di questa roba qui, con un voto politico eticamente ed ecologicamente sostenibile, che azzeri la casta e i comis, per il rispetto delle generazioni future.
Diversamente siamo destinati a rimanere un paese dove, è notizia di queste ore, "siamo usciti dalla crisi"...anche se il 95% degli italiani vive un'altra realtà.

martedì 21 agosto 2012

l' amore come atto politico

L' amore come atto politico e rivoluzionario 

Qualche giorno fa Jacopo Fo ci ha raccontato nel suo blog che L’amore è rivoluzionario. E’  vero. Siamo alla completa disfatta di tutto un sistema politico ed economico e  abbiamo smesso di amare qualunque cosa. Il mondo ha paura dell’amore quindi  lo deride e  invidia.
L’amore è pieno di paura perché ci costringe  a mostrarci per quello che siamo e ci mostra l’oscenità delle nostre fragilità:  “ Amore è il fatto che tu sei per me il coltello con cui scavo dentro me stesso”, scrive Grossman. L’amore è un atto di profonda sovversione psicologica, anni di sedute psicoanalitiche non possono competere con lo scuotimento interiore e la potenza evolutiva che ha questo sentimento per la psiche. Questo sentimento è ribaltamento di schemi precostituiti e fallibili,  quindi è anche un atto politico.  Che c’entra l’amore con la politica? Immaginate se usassimo questa potenza per sovvertire il nostro destino, per cambiare in senso collettivo ed approdare ad un nuovo rinascimento.
Lascio che lo spieghi Arturo Schwarz, classe 1924,  uno tra i più importanti storici d’arte moderna e contemporanea, amico di Duchamp e Breton.“La trasformazione della società passa necessariamente dalla trasformazione dell’individuo…Il Surrealismo, ricordiamolo, è amore, poesia, rivoluzione…L’amore del prossimo è operante nella misura in cui il prossimo si ritrova nel Sé. L’amore del Sé è il presupposto alla consapevolezza del Sé, e capire se stessi significa capire e amare l’altro”.
Se l’Amore, come nella tradizione surrealista, scardina le regole del gioco e può trasformarci in senso positivo allora : “ Pensare l’inverso significa collocarsi in una prospettiva cattolica o marxista, per cui la felicità non è mai una realtà da conquistare per sé, ma una promessa per altri che dovrebbe realizzarsi in un ipotetico futuro, a patto, evidentemente, che si accetti di rinunciare oggi a quello che ci viene promesso per domani”. Jung parlava di processo di individuazione: ritrovare il proprio centro fondante al di là delle mistificazioni prodotte dalla falsa educazione.
“La parola “individuo” (in-dividuus), e cioè in-diviso: il surrealista aspira alla totalità, lotta per incarnare…lo spirito della rivoluzione, per essere verbo e azione, per conciliare il sogno e la realtà. Sui muri della Sorbonne una mano anonima aveva tracciato nel ’68: “Prendo i miei desideri per realtà perché credo nella realtà dei miei desideri”. Oggi qualcuno sorriderebbe di queste parole, perché come dice Recalcati abbiamo smesso anche di desiderare,  eppure erano mosse da un amore che dovremmo saper ritrovare seppur con linguaggi diversi.
Nel Convivio di Platone, Socrate dice che l’amore è amore dell’altro da sé, tende verso ciò che non ha.  Al bando il narcisismo che tristemente motiva le nostre scelte relazionali e sociali : l’amore vero è farsi sorprendere dalla potenza del contatto con l’altro, è continuo stupore e cambiamento di vecchi schemi. Continua Schwarz: “Per il Surrealismo la bellezza è ovunque.
Questo atteggiamento ottimista è proprio del rivoluzionario. L’ottimismo dei surrealisti era pari alla disperazione per l’infamia dell’ordine sociale esistente. Alla domanda cosa resta del Surrealismo oggi, risponderei: tutto. Penso a una filosofia della vita, a uno stato d’animo, a una morale, una purezza, un bisogno di libertà.” Allora, oggi che tutto crolla, è emozionante leggere quel che Marcel Duchamp disse di  Breton: “Amava come un cuore batte. Era l’amante dell’amore in un mondo che crede alla prostituzione”.  Non c’è creazione senza amore, non potremmo ricominciare da questo?

venerdì 20 luglio 2012

l' amore come atto politico

l' amore come atto politico a rivoluzionario

Qualche giorno fa Jacopo Fo ci ha raccontato nel suo blog che L’amore è rivoluzionario. E’  vero. Siamo alla completa disfatta di tutto un sistema politico ed economico e  abbiamo smesso di amare qualunque cosa. Il mondo ha paura dell’amore quindi  lo deride e  invidia.
L’amore è pieno di paura perché ci costringe  a mostrarci per quello che siamo e ci mostra l’oscenità delle nostre fragilità:  “ Amore è il fatto che tu sei per me il coltello con cui scavo dentro me stesso”, scrive Grossman. L’amore è un atto di profonda sovversione psicologica, anni di sedute psicoanalitiche non possono competere con lo scuotimento interiore e la potenza evolutiva che ha questo sentimento per la psiche. Questo sentimento è ribaltamento di schemi precostituiti e fallibili,  quindi è anche un atto politico.  Che c’entra l’amore con la politica? Immaginate se usassimo questa potenza per sovvertire il nostro destino, per cambiare in senso collettivo ed approdare ad un nuovo rinascimento.
Lascio che lo spieghi Arturo Schwarz, classe 1924,  uno tra i più importanti storici d’arte moderna e contemporanea, amico di Duchamp e Breton.“La trasformazione della società passa necessariamente dalla trasformazione dell’individuo…Il Surrealismo, ricordiamolo, è amore, poesia, rivoluzione…L’amore del prossimo è operante nella misura in cui il prossimo si ritrova nel Sé. L’amore del Sé è il presupposto alla consapevolezza del Sé, e capire se stessi significa capire e amare l’altro”.
Se l’Amore, come nella tradizione surrealista, scardina le regole del gioco e può trasformarci in senso positivo allora : “ Pensare l’inverso significa collocarsi in una prospettiva cattolica o marxista, per cui la felicità non è mai una realtà da conquistare per sé, ma una promessa per altri che dovrebbe realizzarsi in un ipotetico futuro, a patto, evidentemente, che si accetti di rinunciare oggi a quello che ci viene promesso per domani”. Jung parlava di processo di individuazione: ritrovare il proprio centro fondante al di là delle mistificazioni prodotte dalla falsa educazione.
“La parola “individuo” (in-dividuus), e cioè in-diviso: il surrealista aspira alla totalità, lotta per incarnare…lo spirito della rivoluzione, per essere verbo e azione, per conciliare il sogno e la realtà. Sui muri della Sorbonne una mano anonima aveva tracciato nel ’68: “Prendo i miei desideri per realtà perché credo nella realtà dei miei desideri”. Oggi qualcuno sorriderebbe di queste parole, perché come dice Recalcati abbiamo smesso anche di desiderare,  eppure erano mosse da un amore che dovremmo saper ritrovare seppur con linguaggi diversi.
Nel Convivio di Platone, Socrate dice che l’amore è amore dell’altro da sé, tende verso ciò che non ha.  Al bando il narcisismo che tristemente motiva le nostre scelte relazionali e sociali : l’amore vero è farsi sorprendere dalla potenza del contatto con l’altro, è continuo stupore e cambiamento di vecchi schemi. Continua Schwarz: “Per il Surrealismo la bellezza è ovunque.
Questo atteggiamento ottimista è proprio del rivoluzionario. L’ottimismo dei surrealisti era pari alla disperazione per l’infamia dell’ordine sociale esistente. Alla domanda cosa resta del Surrealismo oggi, risponderei: tutto. Penso a una filosofia della vita, a uno stato d’animo, a una morale, una purezza, un bisogno di libertà.” Allora, oggi che tutto crolla, è emozionante leggere quel che Marcel Duchamp disse di  Breton: “Amava come un cuore batte. Era l’amante dell’amore in un mondo che crede alla prostituzione”.  Non c’è creazione senza amore, non potremmo ricominciare da questo?

martedì 26 giugno 2012

il mio compito del estate


IO STO CON I MAGISTRATI DI FIRENZE, DI PALERMO E DI CALTANISETTA e con IL DALAI LAMA.
VOGLIO LA VERITA’ SULLE STRAGI DI FALCONE E BORSELLINO.
VOGLIO UN TIBET LIBERO.
VOGLIO UNA SOCIETA’ CHE ABBIA UN FUTURO DEGNO DEL MEGLIO DELLA TRADIZIONE DELL’UMANITA’ (di Giancarlo Memmo)

Sento il bisogno civico di  manifestare il mio pensiero, come cittadino, come insegnante che crede nel suo lavoro - che parla ai ragazzi e spesso ai colleghi di "cittadinanza sociale", di Educazione Civica e vede con favore i "progetti delle legalità" (con tanto di magistrato antimafia a conclusione del progetto/dibattito con le scuole) - come insegnante di sostegno che prova a rendere agibili i diritti di integrazione delle persone disabili, vorrei sottolineare quanto segue:
1) non mi piaceva “chi” sembrava delegittimare la magistratura, è un grave errore svuotare dolosamente le istituzioni che (nel bene e nel male) rappresentano il livello di “equilibrio” della nostra civiltà, non mi piacevano nemmeno i  tentativi di controllare la stampa e di limitare l'uso delle intercettazioni o quelle che alcuni definivano leggi “ad personam”;
2) non condivido chi ritiene oggi, che ci sia qualcuno al di sopra della Legge e non condivido le relative ulteriori richieste di leggi che limitino le intercettazioni, sono per la "verità" sulla trattativa Stato-Mafia e non riesco a capire come, chi allora   alleggerì il "carcere duro" di sua iniziativa, fece tutto ad insaputa del governo e delle forze politiche;
3) non condivido la condotta delle istituzioni regionali che fanno vacanze “costosissime” pagate…. e non condivido le "modalità" delle famose “raccolte firme” per la presentazione delle liste per le elezioni, a Roma, a Milano, a Torino e ovunque siano avvenute autenticazioni ad “insaputa” dei legittimi sottoscrittori (Radicali docet);
4) non mi piace, quando si discute di una mozione di sfiducia regionale, che il capo-gruppo dell’opposizione magari sia in vacanza, così come non mi piace che quando si discute di aliquota sullo "scudo fiscale" "nessuno informi" gli esponenti più importanti del partito di opposizione, in modo che siano presenti e possano dare il loro contributo (spero non a favore degli evasori);
5)non mi piacciono gli inceneritori, nemmeno la “tipologia” gradita alla sinistra, non mi piace il nucleare nemmeno quello “sicuro” che voleva la sinistra, non mi piace il sistema speculativo sia mobiliare che immobiliare e tutti i “conflitti di interesse” di qualunque colore, analogamente non mi piace chi non rispetta il “voto popolare” in qualunque forma sia espresso;
6) non mi piace l'ipocrisia dell’industria del calcio, l'ipocrisia di chi accusa velatamente nazionali di calcio straniere di combine e di "biscotti" vari, quando magari noi in Italia mi pare facciamo di peggio: non è etico, non è serio ed è amorale;
7)non mi piace un Sindacato che "stenta" a proclamare uno "sciopero nazionale" nonostante l'attacco furibondo ai diritti dei lavoratori e non mi piacciono imprenditori che competono prevalentemente sui salari degli operai e che discriminano, a qualunque titolo, gli operai. Analogamente non mi piacciono le 46 forme di precariato in ingresso al mercato del lavoro, iniziate con il lavoro interinale voluto dalla sinistra e proseguito nei vari governi, fino a portarci ai giorni nostri a oltre 2.500.000 precari di cui la metà con oltre 35 anni di età anagrafica: la flessibilità lavorativa ha portato solo una competizione sui costi mentre occorreva almeno una competizione sull’innovazione che rimanda ad investimenti sull’istruzione;
8)non mi piace una magistratura "politicizzata" e una stampa "zerbino" dei potenti (“perché, altrimenti, se i giornalisti, facessero le domande “giuste” non otterrebbero mai più un'intervista da “nessuno”: fare il giornalista richiede anche coraggio!..);
9) non mi piace che il Dalai Lama sia sacrificato alle ragioni mercantiliste delle “bancarelle” del tempio-expo, soprattutto se tale scelta è fatta da chi dovrebbe rappresentare ben altri valori etici;
10) non mi piace chi offende la Religione Cattolica, il Papa e i Sacerdoti e analogamente le altre Religioni: io vado in Chiesa non perchè ho la certezza che qualche sacerdote non abbia l'amante o magari non importuni adolescenti, questo non lo so e spero/credo non sia così: io ci vado perchè credo che 2.000 anni fa un Tizio ha portato il più grande messaggio d'Amore all'Umanità e ha cambiato il corso della Storia dell’Uomo. Noi “umanità" per ricompensa l'abbiamo inchiodato su una croce, penso allora di doverGli almeno il ricordo settimanale, indipendentemente dalle politiche bancarie dello IOR che difficilmente potrei condividere e indipendentemente dal fatto che sono un peccatore.

Mi pare il “minimo” da dire per non accettare letteralmente qualunque cosa ci dicano e ci facciano.
Mi pare il “minimo” per non cadere nell’ignavia dolosa e accondiscendente, complici così del disastro morale prima che materiale.
Mi pare il “minimo” che possa pensare chi crede in una Scuola Pubblica e Laica, inclusiva e democratica, dove all’immigrato più che chiedergli “da dove vieni” gli possiamo chiedere se è disposto a fare un po’ di strada con noi, se è disposto a fare in modo che i figli suoi, i figli miei, i figli dei meridionali e dei settentrionali, siano solo i “figli di tutti” su cui costruire, attraverso la cittadinanza sociale, uno spazio inclusivo senza discriminazioni di nessun genere.
Perché diversamente, allora così come qualcuno desidera una Scuola che diventa “centro di addestramento lavorativo”, analogamente avremo anche una Scuola che riflette pedestremente le idee dei proprietari dei mass media, “falso specchio sociale” poiché Scuola priva di qualsiasi tentativo di elaborazione di pensiero critico e soprattutto incapace di intercettare un futuro sostenibile, futuro che è nell’interesse GENERALE della nostra società dove siamo tutti “ospitati”.
Per questo dobbiamo avere una “memoria storica” condivisa, basata sulla “verità” senza ipocrisie e “furbate”: solo se abbiamo una Storia che può essere raccontata possiamo guardare con fiducia al futuro, perché quando una storia può essere raccontata non può essere dimenticata, diventa qualcosa d’altro, il ricordo di chi eravamo ma soprattutto la speranza di ciò che possiamo diventare (dal film la Chiave di Sara).

giovedì 7 giugno 2012

La bacheca di Riccardo platano







CIAO  FEDERICO  ,SEI UN  GRANDE AMICO. GUARISCI  PRESTO                                       E FAI  UNA  BUON  ESTATE , CI VEDIAMO   A SETTEMBRE
Riccardo